Casa, una parola semplicissima ,   usata tantissime volte ogni giorno! Ma sappiamo davvero cos’è una casa e qual è il suo significato? Se ci fermiamo alla definizione più immediata, e certamente corretta, la casa è materialmente  uno spazio ben definito da strutture  nel quale ciascuno trascorre una parte di tempo della propria  vita al di fuori da  impegni  di vario tipo.

La prima casa degli esseri umani era in realtà semplicemente un rifugio, un riparo da agenti atmosferici avversi, da animali e pericoli vari, con lo scorrere del tempo è andata sempre più definendosi  ed articolandosi in maniera man mano  più complessa ed articolata differenziandosi  non solo fisicamente per diventare con il tempo  simbolo della propria affermazione e del proprio status sociale.

Moltissime, naturalmente, le sue immagini nell’arte, sia vere e proprie riproduzioni di dimore esistenti o comunque reali, che “visioni” del tutto personali di abitazioni che vanno ben oltre le caratteristiche fisiche effettive e canoniche.

Le opere di Leopapp,  propongono maggiormente palazzi , grattacieli, non vi sono visibili finestre, non figure umane, essi sono naturalmente abitazioni  ma il loro compito preciso sembra quello di svettare verso l’alto, verso l’ignoto, verso quanto non si conosce ma si vorrebbe riuscire a scorgere.

Mi fanno andare col pensiero non al risparmio di spazio ( sempre più ridotto) ma ai sacrifici ed alle offerte di quegli uomini di un  passato molto remoto che per i loro momenti di preghiera  e le offerte sceglievano altitudini  per poter essere uditi e mandare verso l’alto gli effluvi profumati delle essenze più rare inizialmente riservate alla divinità.

Qui non viene mostrata la presenza umana, non si coglie,  tutto è all’interno quasi nascosto, il tempo trascorso in casa (di solito poco) segue quello vissuto all’esterno fra impegni  scanditi dall’orologio, da incontri di  tante persone ma senza che ci sia un vero contatto se non superficiale ed effimero, stare vicini fisicamente senza esserlo davvero!

Pertanto questi grattacieli che vogliono quasi graffiare il cielo vorrebbero forse chiedere qualcosa,  come i nostri antichi antenati offerenti dall’alto delle inospitali montagne?

E allora ci viene in soccorso il colore che riscalda, movimenta, illumina le verticalità; abbiamo bisogno di luce per vedere, per poter osservare il fuori ma anche il dentro, quanto non è visibile se non con la luce ed il calore del pensiero supportato dalla consapevolezza della propria essenza che è quella di “esseri umani”, con tutto quanto ne consegue.

E poi  si pensa anche a quanto di negativo è stato fatto soggiogando, o meglio pensando di poterlo fare (che stolti!), la natura nella quale viviamo, sfruttando ed inquinando l’ambiente a discapito della salute di ciascuno , delle biodiversità, in pratica della vita, ma prendendo coscienza di tutto ciò arriva un segnale importante, quello del riciclo. Le opere di Leopapp,  non sono realizzate su materiali convenzionali , lui utilizza supporti che magari  erano stati abbandonati, buttati, sacchi di iuta, cartoni. Allora l’invito sottinteso a dare una mano, anche se piccola ma costante, per tutelare e tutelarci.

Io credo che l’Arte , quella contemporanea in particolar modo, una volta  espressa dall’autore viene acquisita da chi la osserva  offrendo svariate letture e personalissime  emozioni, ma credo anche che il messaggio trasmesso, sia volontariamente che senza quasi accorgersene,  possa essere un invito a vivere insieme  avvertendo nella casa il senso pieno della propria intimità e nello stesso tempo della propria vita che non può escludere il piacere e la pienezza della condivisione.

In poche parole si può affermare che : la casa la costruisce ciascuno di noi, o meglio “la casa siamo noi”.

Questi sono rapidi pensieri che arrivano quando guardo le opere di Leonardo al quale va la mia amicizia ed il mio rispetto quale artista e soprattutto quale uomo  .