Leonardo Pappone un artista che cresce e si afferma


Il nostro carissimo amico nonché affermato artista, conosciuto in tutto il mondo, sta vivendo, dal punto di vista artistico, un periodo particolarmente felice con tanti riconoscimenti alle sue opere.

Lasciamo a lui attraverso le nostre domande di dare conto ai lettori di Realtà Sannita del suo recente operato.

Leonardo, quando si è tenuta la mostra a Capri e perché l’hai allestita proprio lì?

La mostra si è tenuta nel mese di luglio 2015 con il patrocinio del’Azienda Autonoma Cura e Soggiorno Isola di Capri e del Comune di Capri, ed è stata una nuova occasione per una riflessione sulla City, sul mondo urbano per come mi appare con le continue interessanti metamorfosi, i nuovi linguaggi, le contraddizioni e le contaminazioni che le attraversano.

Quale tecnica pittorica hai utilizzato?

E’ continua la mia ricerca per esprimermi meglio. Uso molto i colori acrilici, tempere ed altre misture materiche o preparati industriali, appositamente addensati per rendere concreto e tangibile, profondità o spessore delle cose. Ricorro a tecniche eterogenee e modalità applicative che possono sembrare inusuali, utilizzando spatole ed altri utensili “non convenzionali” rispetto ai classici pennelli.

Quanti lavori hai esposto?

Sono state esposte 14 opere quasi tutte inedite e molte realizzate su juta.

Come ti ha giudicato la critica del settore?

Capri è certamente una vetrina molto importante non solo nel panorama nazionale. L’evento artistico è stato molto apprezzato a riprova dell’interesse del pubblico verso le espressioni artistiche.

Veniamo alla mostra di Campobasso, il periodo di esposizione e perché proprio là, in Campobasso?

L’ultima mostra in Campobasso è stata “Made in Italy”, si è tenuta da giugno a settembre 2016, presso l’Università degli Studi del Molise-Dipartimento di Scienze Umanistiche, Sociali e della Formazione-Aratro-Archivio delle arti elettroniche laboratorio per l’arte contemporanea. L’esposizione è stata curata da Lorenzo Canova e Piernicola Maria Di Iorio. Sono state esposte una serie di opere realizzate appositamente come riflessione problematica in occasione del settantesimo anniversario della nascita della Repubblica Italiana.

Il titolo ‘Made in Italy’ come è nato?

L’idea della mostra Made in Italy nasce nel 2015 in maniera del tutto casuale, dall’incontro/rinvenimento a Napoli (in zona Fuorigrotta), quando vicino ad un cassonetto dei rifiuti vidi un busto acefalo e dovetti fare a gara sul tempo con altre persone che  lo avevano notato per impossessarmene prima di loro. Successivamente scoprii che, seppur privo di testa, aveva un nome scritto vicino alla base “Giulio Cesare”. Fu questo l’incipit per avviare questo progetto.

Nell’ambiente dei pittori e dei critici molisani, cosa è emerso di rilevante?

Noto che c’è molto fermento di creatività per mia esperienza diretta, riscontro invece poca attenzione o sensibilità da parte di enti pubblici ai quali spetta maggiormente il compito di sostenere e sviluppare i vari progetti e percorsi che possono creare non solo interesse artistico ma anche un valido ritorno economico e di immagine.

Prospettive e progetti del pittore Leopapp e, nell’imminenza, cosa bolle in pentola?

Ho varie cose in corso d’opera sia mostre personali che collettive e partecipazioni a contest su problematiche ad alto contenuto sociale. Tra i progetti a cui sto lavorando, c’è quello sull’uso massiccio degli addensanti per le opere di contenuto urbano. Per i vostri lettori e per chi vuole essere aggiornato sui miei prossimi eventi invito a seguire il mio sito internet: www.leopapp.it

ANTONIO FLORIO

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